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Il 17 marzo 1992 veniva tagliato l'antico Crupisignâr della piazza, sostituito con uno più giovane

ADDIO BAGOLARO
II 17 del mese di marzo,
resterà nella storia e da tutti ricordato.
Dirigenti e operai già preparati,
con mezzi e attrezzi modernizzati.
Il grosso bagolaro in piazza collocato,
in poco tempo è stato tagliato.
Lavori eseguiti a malincuore,
sentendo ognuno il proprio dolore.
Era ammalato e pericolante,
poteva cadere sopra il passante.
È triste il paese, il fatto è avverato,
sezionato, deposto, il ricordo del passato.
Disteso sulla terra che ti fu familiare,
ai piedi di cose a te più care.
Troneggia la chiesa, il campanile sorveglia,
sei là silenzioso come una funebre veglia.
Con nodo alla gola si stringono i cuori,
ricordi di vita, di morte, di gioie e amori.
Silenziosa la gente passa per la via,
con sacro rispetto, un pensiero avvia.
Di anni trascorsi un ricordo appare,
il cuore si stringe, una lacrima cade.
Eri là silenzioso, senza tante pretese,
con dignitosa presenza onoravi il paese.
Sei stato curato nella tua degenza,
ma poco è durata la tua convalescenza.
Un fatto sicuro è stato accertato,
eri veramente molto ammalato.
Il ciclo della vita ha una triste sorte,
si vive, si invecchia, si arriva alla morte.
In un punto prescelto è già destinato,
un giovane fusto è già trapiantato.
Tutti sospirano un sentimento,
Arba ha di nuovo il monumento.
Lo si guarda attenti con gioia nel cuore,
e si spera in lui un mondo migliore.
Di nuovo si sente la gioia infinita,
il paese non muore, continua la vita.

Pietro Tessaro (aprile, 1992)

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